sabato 14 aprile 2012

FABBRICAAIMMAGINE CALLED ARTISTS di Alessandra Pontecorvo


Mariagrazia Benvenuti ha deciso di dedicare la sua vita alla bellezza. Il suo lavoro quotidiano consiste, infatti, nel curare l’immagine delle donne di ogni età che frequentano la sua “bottega”, che divide col parrucchiere Maurizio Gulinello. Poco più di dieci anni fa hanno aperto insieme “Fabbricaimmagine” in Via dei Tre Pupazzi, tra i Borghi di Roma. Nel frattempo ha proseguito nella sua ricerca artistica come pittrice esponendo i suoi quadri in mostre personali e collettive internazionali. Finché le due attività si sono riunite in un lampo di genio. In una bottega di parrucchiere, gli specchi alle pareti si rimandano l’immagine di donne (in prevalenza) che si occupano della loro bellezza. Gli spazi tra gli specchi sono vuoti … ed ecco che a Mariagrazia, estetista/artista, è venuta l’idea di riempirli con immagini ispirate al femminile, alle “Femmine!”. Rifacendosi liberamente a una forma espressiva dell’arte americana degli anni ’60 – la Mail Art, o Arte Postale - e aggiungendo le possibilità comunicative aperte dal Web, Mariagrazia Benvenuti ha fatto partire la chiamata agli artisti, the call for artists tramite la Rete.
La Mail Art è una libera forma di comunicazione artistica che coinvolge tutte le Nazioni del mondo, in grado di sviluppare rapporti di amicizia e fratellanza con il superamento delle distanze geografiche-culturali-ideologiche. Tramite il circuito artistico postale è possibile partecipare a progetti internazionali nell’ambito dei quali le opere confluiscono e vengono poi scambiate e messe in circolazione, prendendo le più svariate direzioni; si può decidere anche di raccogliere ed esporle in un luogo fisico, accompagnando le collettive (i partecipanti possono essere anche un numero enorme, come è accaduto a New York con la chiamata “A Book About Death” - ABAD, dedicata a Ray Johnson, l’ideatore della Mail Art) con incontri durante i quali vengono eseguite installazioni e performance varie.
La paternità di questo circuito artistico/democratico internazionale va attribuita, come già menzionato, al provocatorio e originale artista americano Ray Johnson, , il quale – facendo allora parte del Movimento Fluxus – fondò a New York la CorresponDance School of Art, rendendo così la Mail Art totale e libera, al di fuori degli schemi dettati dal potere e dal mercato. Istituzioni, Scuole e Università si sono sempre interessati a questo movimento perché al suo interno c’è un grande insegnamento di democrazia: in caso di mostra, tutte le opere vengono esposte, in quanto la non discriminazione è uno dei principali aspetti dello spirito della Mail Art. Come ha detto P. W. Kaufmann : Mail Art is not fine art – it is the artist who is fine.

Tornando a “Femmine!”, massimizzare il poco spazio offerto dalla bottega è stata la parola d’ordine, così agli artisti sono state chieste opere di piccolo formato (15x15), che potevano essere spedite in originale o in copia, per posta o tramite Internet. La risposta è stata straordinaria in termini di quantità, ma soprattutto di qualità, come testimonia il blog nel quale seguitano a confluire le opere. Infatti, le opere raccolte sono fruibili sia su Internet (in ordine di arrivo e catalogate per autori, nel blog dedicato http://fabbricaimmagine.blogspot.com/ ) che, nella versione originale o in copia, sulle pareti di Fabbricaimmagine
Finalmente un’idea nuova, a Roma. Finalmente Un’idea. E in un luogo turistico in cui ci sono praticamente solo ristoranti.
Così adesso la bottega/gallery è tappezzata di opere di tutte le provenienze che spaziano nelle tecniche più diverse a comporre i vari approcci creativi ispirati al Femminile. Coerentemente con le premesse, Mariagrazia ha aperto la partecipazione a chiunque volesse mettersi in gioco, perciò è possibile ammirare piccole opere di autori già noti ma anche prove di neofiti “sperimentatori”. Si spazia, quindi, dalle immagini delle sculture di Fulvio Biancatelli, alla sapiente grafica di Monica Seksich, a gli oli di Elmadani Belmadani e Renato Startari (START) e ai pastelli di Fausto Delle Chiaie (presente anche alla Biennale di Venezia 2011) e Sharareh Ghorbani; dalle poesie e brani letterari di Rosaria di Donato, Lucianna Argentino, Alessandra Pontecorvo e Claudio Scarpelli le tecniche miste di _Guroga, Sirskape (Francesco Scapolatempore), Alfredo Granata, Armando Moreschi, Felix Rodriguez e Mariagrazia Benvenuti per venire al gruppo numericamente più rappresentato, quello dei fotografi: Lucio Barbuio, Holly Armishaw, Sergio Coppi, Liliya Lipka, Daniel Remizof, Francesco Mestria, Pasquale Francesco Mesiano, Alessandro Passerini.
Donne soldato e vamp, donne tristi e mistiche, donne tratteggiate e colorate, donne ritratte o immaginate. Donne viste dagli uomini e donne viste dalle donne, raccontate dalle donne. Donne dee e donne streghe. Non vedo l’ora che finisca il 2011 per vedere cosa s’inventa Mariagrazia per l’anno prossimo.


Di Alessandra Pontecorvo

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